Attrezzato per la vita, revisionato
Numero del prodotto : W-675
75,11 €
- Questo gioco aiuta gli adolescenti e i giovani adulti a pensare e ad agire in modo responsabile
- Due set di carte, adatte ai bambini delle classi 5-8 e dalla classe 9 ai giovani adulti
- Le aree tematiche includono: vita quotidiana, istruzione, relazioni, scuola, comunità, abuso di sostanze, lavoro e attività doposcuola
Questo gioco aiuta gli adolescenti e i giovani adulti a pensare e ad agire in modo responsabile. Ogni gioco include oltre 100 carte situazione per ciascuno dei due livelli, dal grado 5 all'ottavo e dal grado 9 al giovane adulto.
Le aree tematiche includono: vita quotidiana, istruzione, relazioni, scuola, comunità, abuso di sostanze, lavoro e attività doposcuola.
Giocare aiuta i giovani a imparare a pensare e ad agire in modo responsabile. Mentre i giocatori muovono i loro gettoni sul tabellone, viene loro chiesto di identificare gli errori di pensiero e di sostituirli con pensieri accurati e piani d’azione costruttivi. In questo modo i giocatori non solo vedono gli effetti negativi di questi errori di pensiero, ma si esercitano anche a creare piani d’azione che si tradurranno in autogestione e considerazione per gli altri individui e per la comunità nel suo insieme. Le aree tematiche includono: vita quotidiana, istruzione, relazioni, scuola, comunità, abuso di sostanze, lavoro e attività doposcuola. Il gioco comprende oltre 100 carte situazione per ciascuno dei due livelli, gradi 5-8 e 9-giovani adulti. Equipaggiato per la Vita può essere giocato con 2-6 giocatori o con squadre. Ci sono diversi quadrati specializzati, come Talent Show, dove i giocatori nominano e dimostrano un talento, e Job Fair, dove spiegano perché determinati lavori li interessano.
I quattro errori di pensiero sono:
- pensiero egocentrico
- supponendo che accada il peggio e non lavorando duro per evitarlo
- incolpare gli altri in modo inappropriato
- minimizzare i problemi ed etichettare erroneamente gli individui, come etichettare una vittima di bullismo come un "perdente" al fine di giustificare il bullismo